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Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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"La respirazione è una funzione fondamentale ma anche globale: tutto il corpo viene coinvolto nella respirazione!" In questo video girato per "La Stampa" da Rita Geirola, viene spiegato in poco più di 3 minuti come avviene l'atto respiratorio e come esso coinvolga tutti i distretti del nostro corpo. Maggiori Informazioni qui Rita Geirola è Certified Advanced Rolfer™ fa parte dello staff insegnante del Pretraining per aspiranti Rolfer ® dal 1993. Insegna Rolfing Movement nei training organizzati dal Rolf Institute® e Rolfing® Structural Integration nei Training Modulari di formazione per Rolfers™. Maggiori informazioni su www.ilpuntodisvolta.it
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Un'occasione per scoprire il metodo Rolfing® e i suoi benefici sul corpo umano con Maria Cristina Crivellari - Certified Advanced Rolfer™ e Rolf Movement™ Practitioner. L'allineamento, il radicamento, lo spazio, il respiro, i piedi, gli occhi, la linea centrale, sono solo alcuni dei contenuti che verranno affrontati durante l'incontro. Dopo aver chiarito i principi di base del lavoro, la funzione delle fasce, il supporto e l'orientamento la Rolfer™ guiderà gli intervenuti in un'esperienza pratica di gruppo, nel Movimento, per "sentire" il corpo e i suoi mutamenti. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: 368470485 Sede: Via della Ghisilliera 27 b - Bologna Inizio presentazione: ore 20:20 Si consiglia di indossare vestiti comodi.
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Cosa ti ha portata a ricevere le sessioni di Rolfing? Quali erano le tue aspettative? Queste ed altre risposte sugli effetti del Rolfing, nell'intervista a Daniela C rilasciata alla Rolfer™ Pierpaola Volpones dopo il ciclo delle 10 sedute. Pierpaola Volpones è insegnante internazionale, Certified Advanced Rolfer™ e Certified Rolf Movement™ Practitioner maggiori informazioni qui • Video Tratto del canale Youtube Ufficiale di Pierpaola Volpones, clicca qui per altri video
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Il modello di Tensegrità del bacino è un concetto utilizzato nel Rolfing® Integrazione Strutturale per descrivere la complessa struttura e funzione del bacino umano. Si basa sull'idea di tensegrità, secondo cui le strutture sono stabili quando mantenute da un equilibrio tra forze di tensione e compressione. Il bacino è un'articolazione cruciale che trasferisce il peso del torso sulle gambe. Si tratta di una struttura dinamica: le ossa del bacino, il sacro e il coccige, così come i muscoli delle gambe e addominali, sono interconnessi. I muscoli agiscono come elementi di tensione, mentre le ossa agiscono come elementi di compressione. Gli elementi di tensione mantengono gli elementi di compressione in una posizione specifica, fornendo stabilità e mobilità al bacino. Il modello di Tensegrità del bacino si differenzia da altri modelli che vedono il bacino come una struttura rigida circondata da muscoli e legamenti. Sebbene non sia una rappresentazione anatomica esatta del bacino, illustra le relazioni funzionali del camminare e le forze che agiscono sul bacino durante il movimento. LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE
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Si fa presto a dire medicina alternativa. E’ come dire ’fatti un’altra mamma...’ Mica facile abbandonare la vecchia via per la nuova, in un campo tanto delicato psicologicamente come la cura. Mi ricordo mio nonno: quando stava male voleva a tutti costi la ’pillola’. Una volta che il medico gliela prescriveva e lui, scrupolosamente, la prendeva, il più era fatto, si sentiva guarito. Io sono peggio di lui: a me basta addirittura andare in farmacia, pagare le medicine e già mi sento meglio. Da questo punto di vista sarei un ottimo soggetto per la medicina alternativa, nel senso che sarei sensibilissimo all’effetto psico-placebico. Il problema però è che bisognerebbe che prima mi convincessi della bontà di queste discipline mediche. Devo dire che, spinto da Syusy, le ho provate un po’ tutte. E poi, parlando con amici medici, ne ho sentite di tutti i colori, poiché ho amici di tutte le tendenze terapeutiche. Cominciamo dall’omeopatia. Ho amici naturopati che la consigliano, altri amici medici ’tradizionali’ che si sganasciano dalle risate al solo sentir parlare di omeopatia: alcuni dicono che non fa niente, altri sostengono che potrebbe addirittura fare male. Boh. E io che ne so? Di una cosa mi sono convinto (a torto o a ragione): che la medicina allopatica magari è velenosa, ma è efficace prima, quella omeopatica forse ha meno effetti collaterali, ma ci mette di più a farti guarire da un sintomo. Allora faccio così: quando sento che una malattia (tipo mal di gola, diarrea) sta per arrivare, ma non ne sono tanto sicuro, quando cioè mi sento galleggiare psicologicamente tra prevenzione e ipocondria, allora prendo le medicine omeopatiche. Quando invece sto male - male ricorro a quelle chimiche - sintetiche - allopatiche. Se poi sono impegnato in un lavoro che non posso rimandare, allora è anche peggio: sarei disposto a consultare un veterinario e farmi dare antibiotici da cavallo. Poi mi pento perché mi sembra di consumare la mia salute sacrificandola all’efficienza immediata, ma questo è un altro discorso (per cui mi serve la mia analista). Poi c’è la medicina cinese, di cui è esperto il mio medico di base, a cui sono affezionato perché mischia antibiotici e Chi Quong. Effettivamente quella cinese faccio fatica a considerarla una medicina ’alternativa’: come si può definire alternativa (e quindi provvisoria, marginale, sperimentale) una medicina che cura da millenni miliardi di persone? Io soffrivo di gastrite. I vari medici non erano mai andati più in la del Malox, che mi dava solo un sollievo temporaneo. Un giorno sono andato dal maestro cinese del mio medico, che mi ha messo un ago (che impressione!!!) e poi mi ha detto che il mio stomaco stava bene, era il mio fegato ad essere malato. E in quell’occasione ho effettivamente capito la superiorità (almeno teorica) della medicina olistica, quella cioè che considera il corpo umano come un’entità unica in cui gli organi sono collegati da rapporti energetici, a differenza della medicina occidentale che rischia sempre di vedere ogni organo come una cosa a se stante. Va beh, fatto sta che il medico cinese mi ha dato la cura: una serie infinita di tisane dal sapore francamente insopportabile. Ho fatto la cura ed effettivamente sono stato bene, però quante volte ho rimpianto il buon sapore del Malox, soprattutto nella sapida versione al limone! Poi mi è capitato di andare anche in Cina, e di visitare una vera farmacia tradizionale cinese: molto pittoresca, molto affascinante. Peccato che proprio non ci si capisse nulla: non c’erano tutti quei begli espositori pubblicitari che ci sono da noi, che quando uno entra in farmacia si sente tutti i mali del mondo, ma poi li può esorcizzare comprando un sacco di medicine! C’è poi la medicina ayurvedica: sono stato un paio di volte in India e in Nepal, dove immancabilmente Syusy mi ha trascinato da medici del posto. La cosa funziona così: il medico ti riceve in un posto più o meno salubre (spesso è una cameretta col pavimento in terra battuta sporco di sputi di bethel e un semplice sgabello) e ti visita tastandoti il polso. Poi la diagnosi assomiglia un po’ a quella della cartomante, nel senso che è lui che indovina quello che hai, analizzando gli equilibri degli umori interni che ha intuito dall’auscultazione del polso stesso. Poi ti fa la diagnosi (con me ammetto che ci hanno sempre preso) e ti prescrive la cura, vendendoti direttamente le medicine dell’attigua farmacia-laboratorio. E qui sorge il problema: in genere le medicine ayurvediche sono una serie incredibile di palline più o meno puzzolenti, più o meno somiglianti alle caccole di un coniglio, dai nomi difficili per cui si rischia sempre di fare confusione. E poi, soprattutto le cure ayurvediche sono lunghe: bisogna aver pazienza, cosa del resto perfettamente connaturata allo spirito e alla filosofia orientale. Peccato che io sia un occidentale nevrotico, finisce sempre che la cura ayurvedica non ho pazienza di finirla, e ricorro agli antibiotici. Mi sono sottoposto anche al metodo Rolfing. E con quello sono andato decisamente bene, forse perché si tratta di un metodo alternativo, ma nordamericano, inventato appunto dalla signora Ida Rolf. Avevo un gran male alle ginocchia e alcuni amici ortopedici volevano segarmi i femori e riattaccarmeli di nuovo per fare in modo che l’osso lavorasse in modo diverso, mi è venuto in mente il libro Taras Bulba, e le torture cosacche. Alla notizia ho dovuto sottopormi immediatamente ad un auto-terapia psico-scaramantica (consistente in un leggero massaggio scrotale) per reggere al colpo. Allora Syusy mi ha portato da un amico ’rolfer’, che mi ha detto che il mio male alle ginocchia deriva dal fatto che io avevo i pesi del mio corpo mal bilanciati, quindi mi ha sottoposto ad una serie di massaggi connettivali (in pratica ha preso i miei muscoli con la dita e me li ha ’spostati’) per riequilibrare la struttura. Forse ho patito tanto di quel male che Gesù Misericordioso mi ha graziato del mal di ginocchia, fatto sta che sono guarito, senza che nessuno mi spezzasse i femori. Concludendo: mi faccio vaccinare contro l’influenza ma poi mi prendo anche le palline omeopatiche di Oscillococcinum; contro il mal di gola mischio arnica, collutorio e supposte. Se ho il mal di pancia prendo varie schifezze chimiche e poi però mi faccio una sorta di auto-prano-terapia mettendomi le (mie) manine calde sul pancino, e mi pare di stare meglio. In sintesi ho riadattato la mentalità pragmatico-placebica di mio nonno ai tempi. Solo su due cose mi sento di avere un parere preciso: la prima che è vergognoso che l’assistenza pubblica non sostenga anche medicine cosiddette ’alternative’ (che tali non possono più essere definite), tenuto conto che se io pago le tasse voglio poi essere io a decidere che tipo di assistenza mi serve. Ma su un terreno sono rimasto ’conservatore’ convinto, cioè quello della diagnostica: va bene l’iridologo che ti guarda negli occhi, va bene ayurvedico che ti tasta il polso, va bene l’energetico che ti dice che intolleranze alimentari hai facendo forza su un braccio, ma delle belle analisi del sangue (e delle urine, e delle feci e radiografie, TAC scintigrafie, ecografie ecc..) mi fido di più. Poi, quanto alla cura, se ne parla.
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Ed eccoci giunti al sesto incontro della serie: ROLFING • TERAPIA FASCIALE • ARTI CORPOREE Il 07 Maggio alle ore 18:00 sul canale Facebook di AIR, sarà trasmesso un live meeting con tema: Rolfing e Arti Marziali: Le antiche arti marziali incontrano la Fascia Partecipazione libera, basta andare nella pagina Facebook di AIR e attendere l'inizio della live Durata: 1h – Piattaforma Facebook Moderatrice: Marina Blandini, Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Interverranno: Marcel Teeuw, Rolfer, Operatore Rolf Movement, insegnante Karate Kyokushin Andrea Brighi, Rolfer️, Insegnante di Kung Fu e Taijiquan Pierpaola Volpones - Chair della Faculty Europea del Rolfing In regia Eleonora Celli, presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia SEGUICI SU FACEBOOK! Resta informato! Accedi alla pagina e metti un mi piace per essere avvisato quanto il webinar sarà trasmesso. Non hai un profilo Facebook? Nessun problema, i giorni successivi il video sarà reso disponibile qui e sul canale YouTube Ufficiale Tra ricerca, tradizione, innovazione e applicazione, in occasione del 125esimo anniversario della nascita di Ida Pauline Rolf, l'Associazione Italiana Rolfing, a partire dal 20 Marzo, ha lanciato una serie di incontri tematici, online e gratuiti, con diversi professionisti del lavoro corporeo, che hanno già integrato, con successo, nel loro flusso di lavoro quotidiano le ultime scoperte sulla Fascia. Un'apertura alla conoscenza di come la geniale intuizione di Ida Pauline Rolf abbia orientato la Ricerca Scientifica e di come le relative scoperte abbiano migliorato la pratica professionale.
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Rolfing un ottima base per lo Yoga? Così recita una parte dell'articolo "Regain Balance with Rolfing®", pubblicato lo scorso ottobre su "Life Positive", nota rivista internazionale in ambito dei benessere. Il Rolfing può risolvere il dolore e diversi disagi per una varietà di problemi di salute, tra cui mal di schiena, traumi, rigidità da invecchiamento e lesioni da movimento ripetitivo. Il Rolfing è anche un'ottima base per lo yoga e lo integra così come altre pratiche di benessere personale. Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il Rolfing non rientra nella categoria dei massaggi. LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE QUI Fonte: https://rolfing.org/positive-life-regain-balance-with-rolfing/ Articolo originale: https://www.magzter.com/stories/Health/Life-Positive/Regain-balance-with-Rolfing
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Mi chiamo Simona e sono approdata al Rolfing perché da anni soffro di artrite psoriasica, disturbo che mi ha portato ad una situazione di dolori cronici alla schiena, al piede e al braccio. Vista la situazione, quando mia sorella mi ha parlato del Rolfing ho subito deciso di provarlo. All'inizio mi ha spiegato a grandi linee in cosa consistesse questo metodo, ma devo ammettere che onestamente ne ho compreso il reale potenziale solo sottoponendomi alle dieci sedute. Il Rolfing è fatto da una serie di manipolazioni dei tessuti che a me hanno permesso di conoscere un corpo unico fatto di parti tutte collegate tra loro: gambe, piedi, schiena, braccia, fianchi, testa. Riappropriandomi di queste parti, mi sono sentita man mano più sciolta nel cammino, il bacino libero si muoveva e all'inizio per me non era facile accettare quella libertà di movimento. Però, notando la differenza e i benefici tra il vecchio, goffo e rigido modo di muovermi e il nuovo, fluido e armonico, ho lasciato semplicemente che il movimento avvenisse, senza controllarlo, diventando sempre più consapevole del mio corpo e della mia femminilità. I dolori sono passati alla schiena, al piede sinistro (dolore che non mi permetteva di camminare bene) e poi al braccio destro che utilizzo molto per lavoro. Sono state dieci sedute un po' dolorose per me, ma di quel dolore piacevole nel quale senti che qualcosa si sta sciogliendo, allungando. Il segreto, durante le sessioni, sta nel lasciarti andare e fidarti del tuo Rolfer: vedrai che alla fine della seduta ti sentirai in un corpo nuovo, sostenuto, allineato, mobile, fluido. Una cosa che ora so è che il mio corpo mi parla, i miei muscoli e i miei tendini mi parlano, e non mi viene in mente, secondo la mia esperienza, un metodo migliore per scoprirlo se non il Rolfing. Ora mi sento molto meglio ed essendo una persona affetta da artrite psoriasica posso dire che i dolori, dovuti alla mia patologia cronica, si sono attenuati moltissimo!
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Un recente articolo della Certified Advanced Rolfer® Karen S. Price offre due approfondite riflessioni su come abbia supportato bambini piccoli con paralisi cerebrale spastica. Sebbene non si tratti di studi clinici, questi casi forniscono preziosi spunti su come il lavoro manuale sulla fascia possa influenzare il movimento, la postura e la consapevolezza corporea nei bambini. Leggi l’articolo completo su ESMED I due casi descrivono come sessioni regolari di Rolfing, condotte dalla Rolfer® Karen S. Price, abbiano portato a cambiamenti percepibili – non solo in aspetti misurabili come coordinazione o postura, ma anche nel modo in cui i bambini si sentivano e si esprimevano. Genitori e terapisti hanno osservato che i bambini si muovevano con maggiore facilità, mostravano meno rigidità e sviluppavano più fiducia e gioia nel movimento. Queste esperienze riflettono un principio fondamentale del Rolfing® : migliorare non solo la funzione, ma anche la qualità del movimento e la relazione del corpo con la gravità e lo spazio. Sebbene osservazioni individuali non possano essere generalizzate, esse invitano a riflettere su come il Rolfing® possa integrare altri approcci terapeutici, migliorando la consapevolezza corporea e sostenendo schemi di movimento più integrati. Fonte: Certified Advanced Rolfer® Karen S. Price, BA, CAR: “Reflections on the Benefits of Myofascial Management in Young Children with Spastic Cerebral Palsy: Two Case Studies”, in European Society of Medicine, Vol. 13, Issue 8, agosto 2025 Abstract originario: https://rolfing.org/articles/success-stories/reflections-working-children-cerebral-palsy Autrice: Sabine Becker
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Tra ricerca, tradizione, innovazione e applicazione, in occasione del 125esimo anniversario della nascita di Ida Pauline Rolf, l'Associazione Italiana Rolfing, a partire dal 20 Marzo, ha lanciato una serie di incontri tematici, online e gratuiti, con diversi professionisti del lavoro corporeo, che hanno già integrato, con successo, nel loro flusso di lavoro quotidiano le ultime scoperte sulla Fascia. Un'apertura alla conoscenza di come la geniale intuizione di Ida Pauline Rolf abbia orientato la Ricerca Scientifica e di come le relative scoperte abbiano migliorato la pratica professionale. Rolfing e Feldenkrais Fascia: l’anello di connessione tra integrazione strutturale e funzionale. Data: 20 Marzo 2021 Moderatrice: Marina Blandini - Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Intervengono: Rita Geirola membro della Facoltà europea di Rofling e Rolf Movement, insegnante Feldenkrais, insegnante Pilates Pierpaola Volpones Chair della Faculty Europea del Rolfing Lucia Isabella Grazioli Rolfer™ e Insegnante di Feldenkrais Simone Costa Counselor a mediazione corporea, Rolfer (studente Feldenkrais) Raffaele Viscido Rolfer , Fisioterapista, Mezierista ( studente Feldenkrais) Regia di Eleonora Celli Presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia - www.formazionerolfing.it
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"Il congelamento del tessuto connettivo prima del successivo fissaggio ha preservato l'anatomia di questa struttura, dimostrando che fa parte della sottomucosa e di uno spazio interstiziale riempito di fluido precedentemente non apprezzato, drenato ai linfonodi e supportato da una complessa rete di fasci di collagene densi". Così recita l'abstract di un recente articolo scientifico: "Structure and Distribution of an Unrecognized Interstitium in Human Tissues" pubblicato su Scientific Reports il 27 Marzo scorso. Ecco il link all'articolo integrale
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Il numero di testimonianze toccanti sui benefici del Rolfing® è sempre più crescente in tutto il mondo, la seguente video testimonianza è stata rilasciata a Coko Mayuko Nakashima, Certified Rolfer™ operante a Vancouver: Sentire lo spazio nel mio corpo - La cosa più importante per me è imparare di più sul mio corpo e sulle fonti di stress. È come costruire una relazione con il mio corpo e imparare a comprendere il suo linguaggio. Questa è una grande cosa. " – Summer — Vancouver, BC Fonte Originale: https://www.cokobodybalance.com Canale YouTube: Coko Mayuko Nakashima
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Immagini dinamiche Esami elettromiografici dimostrano una diversa intensità e cronologia dell'attivazione muscolare, a seconda di come uno stesso tipo di movimento venga pensato, organizzato ed eseguito. Le indagini rivelano anche una diversa stabilità e forza, se le direzioni del movimento si proiettano nello spazio. Ad esempio, un braccio sollevato davanti a noi, resisterà meglio ad una pressione esercitata dall'alto, se, distendendo le dita, immaginiamo che dai polpastrelli escano dei fasci di luce che prolungano nello spazio la direzione data dalle dita; risulterà invece più debole se non si attiva la proiezione. Ben radicati, proiettarci oltre i confini della materia corpo ci espande e rende forti. Gli orientali "evocano" e si relazionano, durante le classi di pratiche del corpo, a diverse immagini, che diventano supporto per il movimento e lo modificano profondamente. Nelle tradizioni orientali, le meditazioni, le forme, le posizioni e le sequenze di movimento sono designati con nomi di animali, paesaggi, movimento degli astri etc. Anche nella danza contemporanea si usa offrire agli studenti "immagini dinamiche", che aiutano il corpo a trovare soluzioni e organizzazioni nuove di movimento. I circensi e gli acrobati, per spiccare il volo, pensano di voler saltare più in alto della loro effettiva meta, e gli sportivi, per ottenere migliori risultati, usano tecniche basate su principi simili. Nel Rolfing® e nel Rolf Movement, utilizziamo "immagini" per risvegliare i sensi. Questi giocano un ruolo importante per attivare l'orientamento verso la terra, che ci sostiene e verso lo spazio, che ci incuriosisce ed interessa, perché è lì che troviamo "l'altro", ossigeno, cibo, acqua, luce, indispensabili al nostro "stare in vita". La motivazione (vocabolo, che etimologicamente, riporta al concetto del moto) a spostarsi nasce, spesso, dalla necessità di relazionarsi con ciò che abita l'universo esterno al corpo. Osservando i bambini, è evidente che il motore del movimento è il voler raggiungere un oggetto/gioco/seno materno, con gli occhi, la bocca, la mano; è così che si sviluppa il tono muscolare, il sistema motorio e nervoso. L'evoluzione è una risposta al bisogno, alla necessità, alla motivazione. Respirare, immaginando un profumo da noi preferito, può davvero modificare quel sistema complesso, che è l'atto di inspirare, per esempio. Muoversi, immaginando di volersi spostare al sole, per riceverne calore sulla pelle, è ben diverso dal muoversi, con l'indicazione di spostarsi secondo una coordinata spaziale, come destra, sinistra, avanti, indietro, giù e su. L'immagine dinamica serve e nutre il movimento. Non siamo essere bipedi, perchè più di 200.000 anni fa un istruttore di posturale ci indicava di stare dritti con la schiena. Le tesi e le ipotesi sono molteplici; certamente, sia la necessità di coprire maggiore spazio con lo sguardo, per controllare il territorio circostante, sia l'esigenza di agevolare gli arti anteriori, sgravando gli stessi dalla funzione di sostegno, per poter meglio interagire manualmente con le cose, sono entrambi aspetti, che hanno giocato un ruolo importante nella conquista della posizione bipede eretta. Osservando gli animali, si nota che nell'atto di orientarsi "sollevano i sensi", li dirigono verso l'esterno, si raddrizzano per registrare ciò che accade attorno, specie se, per esempio, un suono o un odore attirano la loro attenzione, minacciando la loro sicurezza. Quando c'è orientamento, l'organizzazione del sistema motorio diventa efficace, il corpo sveglio, più elastico e pronto ad adattarsi e a muoversi, senza superflua tensione. Il Rolfing® tende a migliorare la stabilità dove è mancante, e lo fa, appunto, anche vivificando "il senso degli orientamenti". La ricerca dell'equilibrio, tra stabilità e mobilità, è uno degli obiettivi del Rolfing® e del Rolf Movement ed è, anche, alla base di ricerche e metodologie sul movimento, alle quali molti professionisti della danza si rivolgono, come Bartenieff Fundamentals, Contact Improvisation, Release technique, Feldenkrais, Body Mind Centering. Conclusioni Ben orientato e ben integrato, il corpo cerca la coordinazione migliore. Il presupposto, per un movimento efficace e armonico, è il buon orientamento tra terra e cielo, e non c'è da stupirsi: siamo esseri, che vivono tra terra e cielo. Riscoprire-costruire, ogni volta, il giusto orientamento ci rende pronti al movimento, sensibile e cosciente. Il danzatore sottopone a stress prolungati muscoli e articolazioni; l'integrazione Strutturale/Rolfing® è un valido strumento, che lo educa a prendersi cura di sé e lo aiuta, quindi, a prevenire disagi, che potrebbero compromettere la sua l'attività. I diversi danzatori, che si rivolgono ai Rolfer, nonostante siano già ben allenati a "sentirsi", trovano il Rolfing® un metodo apprezzabile, che modifica il modo di essere nello spazio e nel tempo, che offre una visione del corpo speciale e che merita di essere presa in considerazione. Autore:Anna Paola Bacalov Danzatrice, coreografa e Certified Rolfer™ *Il pensiero contenuto nell'articolo scaturisce dall'esperienza, dall'apprendimento e dalla riflessione personale sulla danza, sul Somatic Experiencing e sul Rolfing® FONTI H. Godard*, C. Pirovano∞, L. Bedodi∞∞, A. Cola∞∞, G. Galperti∞∞, R.Sensi∞∞ and G. Martino∞.† †* Universite de Paris VIII Saint Denis.† †∞ METIS - Medicine and Memory - International Center of Studies and Therapies for Women's Health - Milan.† †∞∞ Rehabilitation Dept. - National Cancer Institute - Milan.† ††REFERENCES† ††1. Martino G., Prevenzione e terapia degli esitt. In U. Veronesi (Ed.) : Manuale di senologia oncologica. Milano: Masson, 1993, pp. 431442.† ††2. Martino G.,II recupero del paziente oncologico: aspetti psicologici e riabilitativi.†In G. Beretta, E. Ghislandi, G. Luporini, A. Scanni (eds.) Atti del XV Corso di Aggiornamento in Oncologia Medica. Milano, 2629 giugno 1994. Milano: AIOM, 1994, pp. 439443.† † 3. Merson M.. Pirovano C., Balzarini A., Luini A., Biasi S., Galimberti V., Genitoni V., MuscoUno G., Veronesi P., The preservation of minor pectoralis muscle in axillary dissection for breast cancer: functional and cosmetic evaluation. Eur.J. Surg. Oncol. 18, 215218, 1992.† ††4. Godard H., Le geste manquant.†In: Revue Internationale de Psychanalyse, Etats corps, Ed. èrès, Paris, 5, 1994, pp. 6375.† † 5. Lee D.N., On the functions of vision. In: H. Pick and E. Saltzman (Eds.): Modes of perceiving. Hillsdale, N.J.: Lawrence Erlbaum Associates, 1978.† † 6. Fitch H.L., Tuller B., Turvey M.T., The Bernstein Perspective: III. Tuning of Coordinative Structures with Special Reference to Perception. In J.A. Scott Kelso(ed.) Human Motor Behaviour: An Introduction. Hillsdale, N.J.: Lawrence Erlbaum Associates,1982.† † 7. Damasio A. R., L'erreur de Descartes, Editions Odile Jacob, Paris, 1995.† † 8. Edelman G. M., Biologie de la Conscience, Editions Odile Jacob, Paris, 1992† † 9. Reed E. S., An Outline of a Theory of Action System, Journal of Motor Behavior, Vol.14 No 2, 98134, 1982.† † 10. Wall J.T., Kaas J.H., Sur M., Nelson R.J., Felleman D. 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Deborah Gorrieri e Pierpaola Volpones organizzano una giornata dedicata a "coltivare la presenza nel corpo" con esercizi di movimento e meditazione attiva. "La sensorialità è una capacità che ognuno di noi possiede. Tocco una superficie liscia come la seta o ruvida come la corteccia di un albero: cosa provo? Un canto arriva dalla mia radio o un grido dalla strada attirano la mia attenzione: cosa provo? " DATA E LOCATION Domenica 14 ottobre, Lago Riviera a Viserba di Rimini / Via Fattori, 23 dalle 9.00 alle 13.00 PER INFORMAZIONI Telefono: 347 4278409 Mail: [email protected] Maggiori info al seguente link Pierpaola Volpones è Certified Advanced Rolfer™, Rolf Movement™ Pratictioner, Insegnante internazionale di Rolfing® e Rolf Movement™ Maggiori informazioni qui
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"... Nulla riusciva a risolvere il mio problema, così ho provato il Rolfing®. Poi, a metà del ciclo di 10 sedute, il mio mal di schiena è scomparso. Perché? Perché il mio Rolfer™ ha lavorato sul mio muscolo psoas sinistro... nel mio cervello, questo non aveva senso fino a quando non ho studiato anatomia in profondità alcuni anni dopo ... Michael Black - Certified Rolfer ™ ad Atene racconta la sua esperienza in un articolo interessante che spiega come il Rolfing® agisce, quali sono le differenze tra Rolfing® e massaggio fasciale e come possa oggi il Rolfing® divenire una opportunità professionale. Qual è la differenza tra Rolfing® e rilascio miofasciale? Il "Massaggio miofasciale" funziona in aree selezionate in cui la fascia, o tessuto connettivo del corpo, è "bloccato" o "irrigidito". Il Rolfing include elementi della stessa tecnica, ma la porta a un livello più completo. Consideriamo l'intero corpo nella foto, non solo l'area che fa male, rendendola una terapia olistica che riequilibra l'intero corpo. leggi tutto qui Fonte: https://rolfing.org/ Fonte originale: michaelblackrolfing.com Author: Micheal Black
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Oggi celebriamo il 127° Anniversario di Ida Pauline Rolf! Oggi vogliamo festeggiare una donna straordinaria che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del benessere e del movimento: Dr. Ida P. Rolf. Nata il 19 maggio 1896, fondatrice del metodo Rolfing, che con le sue intuizioni ha trasformato la vita di molte persone in tutto il mondo. Con la sua visione e la sua dedizione, la dr. Ida P. Rolf ha sviluppato un approccio olistico unico che ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo il nostro corpo e la sua connessione con la nostra salute e il nostro benessere. La sua visione rivoluzionaria sull'importanza della Fascia nel nostro corpo [oggi comprovata da sempre più numerose ricerche scientifiche] ha aiutato innumerevoli persone a liberarsi da tensioni, dolori e limitazioni, migliorando la loro postura, il movimento e l'equilibrio globale. A 127 anni dalla sua nascita, celebriamo l'eredità di Ida P. Rolf e il suo impatto duraturo sulla nostra comprensione della fascia e del corpo umano. Riconosciamo il suo ruolo di pioniera nel diffondere la consapevolezza sulla fascia e nel fornire una base teorica per il metodo di lavoro corporeo che continua ad ispirare sempre più professionisti nel campo del benessere. Che sia attraverso le mani di un Rolfer® o l'influenza dei suoi insegnamenti, l'eredità di Ida P. Rolf vive attraverso ogni persona che ha sperimentato la trasformazione e la libertà che l'Integrazione Strutturale può offrire. Anche quest'anno celebriamo la vita di Ida P. Rolf, la sua straordinaria visione e il suo contributo senza tempo alla nostra comprensione del corpo e del benessere. Rendiamo omaggio a questa pioniera nella ricerca sulla Fascia e rinnoviamo il nostro impegno a vivere in armonia con il nostro corpo, la mente e lo spirito. Un giorno importante per tutti i Rolfer® In occasione del compleanno della dott.ssa Ida Pauline Rolf, fondatrice del metodo Rolfing®, in contemporanea con i Rolfer™ di tutta Europa, da oggi fino alla fine di Maggio, molti Rolfer™ italiani iscritti all'Associazione Italiana Rolfing®, proporranno iniziative e promozioni per ritrovare il proprio benessere e ripartire con più energia, equilibrio ed dinamismo. Vi invitiamo dunque a contattare il Rolfer a voi più vicino per scoprire quali iniziative ha riservato per voi in questo periodo. Sconti, promozioni, studi aperti e tante altre attività locali sono attive per favorire il vostro benessere e perpetuare il ricordo della dr. Ida P. Rolf Inizia da qui Trova il Rolfer a te più vicino attraverso il tool di ricerca presente nella sezione "Trova un Rolfer" di questo sito, chiama il +39 337 222627 oppure invia una e-mail alla nostra segreteria per essere orientato verso la scelta migliore alle tue esigenze! TROVA UN ROLFER CHIAMA INVIA UNA E-MAIL
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Sara Bega, Certified Advanced Rolfer™ e Rolf Movement™ Practitioner, intervistata su "Live Social Radio International", parla del Rolfing® e del percorso delle 10 sedute. Un'interessante intervista in cui spiega i benefici della tecnica e le modalità di approccio e lavoro. Sara Bega ha completato con successo la formazione per diventare Rolfer™ nel 2008, ha iniziato a praticare e nel 2010 ha acquisito il primo livello di Tecnica Cranio Sacrale, Upledger.Nel 2011 ha aggiunto il corso specifico per il movimento nell'ambito del metodo Rolfing®, in quanto essenziale per poter migliorare l'utilizzo del nostro corpo. (Rolf Movement Practitioner™). Nel 2013 ha effettuato l'esame di massaggiatore (corso biennale)... maggiori informazioni qui
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Si vive sempre più a lungo e si diventa ‘anziani’ sempre più tardi. Sono sempre di più le persone che nella seconda metà della loro esistenza desiderano mantenere un buon livello di qualità della vita, una forma fisica che non condizioni le scelte, un corpo efficace, funzionale, cosicché il tempo che passa non costituisca un limite. Cosa succede, invece, a chi si lascia sopraffare dall’avanzare degli anni? Al manifestarsi dei primi problemi c’è chi smette di usare il corpo e si chiude in spazi sempre più ristretti. Questo causa movimenti ridotti, competenze, non più usate, che via via si perdono: si cammina sempre meno, percorrendo tragitti sempre più brevi; si lavora meno a tavolino, si sprofonda sul divano, spesso basso e profondo, la colonna vertebrale si incurva, cresce la pressione a livello lombo sacrale e la postura si adegua. Non solo. Man mano che il corpo non risponde con prontezza ai nostri desideri, si fa largo nella persona anziana la paura di cadere. La conseguenza che ne deriva è il guardare in terra molto più spesso, per evitare ostacoli e sentirsi più sicuri. Questo, però, mina l’equilibrio e limita la capacità di orientamento nello spazio circostante aumentando, al contrario delle aspettative iniziali, la possibilità di cadere. Proprio così: paradossalmente, la paura di cadere è all’origine di tutte le cadute! “A tutto questo il Rolfing® offre risposte efficaci, donando elasticità, equilibrio, migliorando la postura e recuperando le competenze che vanno affievolendosi in coloro che stanno vivendo la seconda parte della loro vita – spiega Rita Geirola, Rolfer™ da oltre 30 anni – Persone che si sono rivolte al Rolfing perché avevano dolori e che ora riescono a ritrovare la voglia di camminare, alzano lo sguardo da terra, ritrovano una buona visione dello spazio che le circonda, e si trovano a poter di nuovo vivere al di fuori di spazi troppo ristretti, della loro comfort zone, nella quale si erano autoconfinati. È facile intuire che le conseguenze positive non si manifesteranno solo sul corpo, ma anche sull’umore, sulla percezione di sé”. Molte le storie che hanno segnato la vita di Rolfer™ di Rita Geirola. “Tra tutte ne ricordo in particolare due: un docente universitario, che, dopo essersi sottoposto a un’operazione per applicare una protesi all’anca ha ritrovato il tono muscolare durante le sedute di Rolfing. Al punto che non ha avuto più bisogno di sottoporsi all’operazione consigliata dai medici per l’altra anca – ricorda Rita – E un commerciante in pensione di Biella. Si era rivolto a me perché non riusciva a giocare a bocce, a causa del forte dolore dovuto a una sciatalgia provocata da un’ernia al disco. Dopo sole tre sedute ha voluto interrompere il ciclo, avendo ottenuto il risultato di muoversi senza dolore, anche grazie al fatto di avere, con una certa disciplina e consapevolezza, seguito i consigli che gli avevo dato in relazione ad esercizi da fare quotidianamente per prevenire il dolore e mantenere un buon equilibrio nell’organizzazione del corpo in gravità”. “Nell’anziano – continua Rita – i processi fisici tendono a rallentare e i tempi di recupero a dilatarsi. Con le sedute di rolfing il sistema viene rivitalizzato attraverso il tocco, che aiuta a reidratare e ossigenare i tessuti, a ripristinare mobilità, a migliorare e adeguare la coordinazione sulla base del potenziale presente al momento, con il risultato di una maggiore flessibilità, endurance, e quindi energia per fare le cose che si desidera. “Molto importante è, però, prendere coscienza che l’esercizio quotidiano è fondamentale per supportare e integrare i risultati raggiunti con le sedute: ci si riappropria di parti di sé e di competenza motoria, ma questa va agita quotidianamente, con esercizi e attività che stimolino il sistema, anche grazie a esperienze condivise con altri, oltre a quelle individuali: dal camminare, al nuotare, al danzare, a frequentare corsi di Rolf Movement®, Feldenkrais, thai chi. Insomma, quello che più si avvicina alle preferenze individuali. Da non dimenticare, poi, anche attività di studio, che stimolano il cervello a rimanere attivo e impegnato”. “Ma attenzione – conclude Rita – L’attitudine e la volontà fanno la differenza nell’efficacia delle sedute: bisogna che ci sia la volontà di stare bene. Occorre una motivazione autentica e la voglia di cambiare. A qualsiasi età”.
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In tutti i programmi di stretching e autotrattamento del collo manca una dimensione importante: quella della espansione e contrazione. In questo video, di Marcel Teeuw (Certified Rolfer™ e Rolf Movement™ Practitioner), attualmente presidente dell'Associazione Europea Rolfing®, ci mostra un movimento, che crea e riprende gli spazi in mezzo alle vertrebre, una sorta di micromassaggio alimentato dalla forza della immaginazione più che con i muscoli volontari. Marcel dice: Se permettiamo alla fascia questo movimento di espansione e contrazione, entriamo in contatto diretto con i dischi intervertebrali del collo, come con tutti i muscoli e ligamenti, perché la rete fasciale non ha fine. La lentezza, insieme all'assenza di sforzo e la attenzione al minuscolo movimento rende questo esercizio molto valido... nel progredire è anche possibile sentire quale delle vertebre del collo ha meno mobilità delle altre e quindi di focalizzarsi più su quella. Buona Visione Maggiori informazioni su Marcel Teeuw qui
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Ecco un estratto dell'intervista a Jakob Reichardt - Certified Rolfer®, B.Sc. Sport Science, Licensed Strength & Conditioning Coach - pubblicata su European Rolfing Association, in cui ci racconta come e perchè il Rolfing è un valida integrazione nelle routine di atleti professionisti e amatori. "Quando ho iniziato i miei studi in Scienze dello Sport, presso l'Università Tecnica di Monaco, parte del lavoro, delle idee e dei concetti del Rolfing mi erano già familiari. Avevo finito la mia prima serie di dieci poco prima dell'inizio del mio primo semestre ed avevo ancora l'impressione di essere "rolfato". Sebbene non riuscissi davvero a concepire il motivo per cui il mio corpo stesse cambiando, c'era una sensazione di interconnessione nei movimenti che mi ha toccato profondamente e sono stato in grado di trasferirla nella mia routine atletica personale (...) Quali benefici può portare Rolfing® agli atleti e a coloro che si allenano? Dal momento che ciascuno dei nostri clienti è unico per se stesso, penso che non si possa fare un'affermazione generalizzata sui vantaggi che il Rolfing offre per le prestazioni atletiche (...) Per gli atleti professionisti ad alte prestazioni devono essere considerate due cose. In primo luogo, l'aspetto della tecnica specifica per lo sport dell'atleta. Un sistema di complesse abilità motorie specifiche per lo sport che vengono acquisite attraverso anni di formazione. Sebbene vi sia una discreta variabilità, soprattutto tra gli atleti di livello mondiale, i requisiti motori specifici dello sport sono gli stessi. Quindi, qualunque input diamo, l'atleta lo elaborerà attraverso i requisiti motori della sua disciplina. La seconda considerazione riguarda la velocità e le sue derivate. A parte le poche discipline incentrate sulla resistenza, come la maratona, in quasi tutti i principali sport la capacità di creare la massima forza nel minor tempo costituisce una delle principali caratteristiche atletiche per cui si allenano atleti professionisti/ad alte prestazioni. In un ambiente competitivo in particolare, rapidità e reattività ridotte saranno svantaggiose. Una delle prime osservazioni che ho potuto fare sugli atleti professionisti/ad alte prestazioni è stata sul beneficio di recupero delle sessioni. Nei periodi tra una competizione e l'altra o dopo lunghi periodi di allenamento, siamo stati in grado di diminuire il tono simpatico e la qualità del tessuto ammorbidito. L'azione calmante del sistema neuro-fasciale ha anche permesso ai dolori acquisiti in quei lunghi periodi di performance di diminuire. Come Rolfers possiamo contribuire fortemente al processo di recupero di un atleta. Un atleta sufficientemente recuperato può accedere più velocemente alle proprie risorse, l'atleta può allenarsi più duramente e di conseguenza progredire ulteriormente nella propria disciplina." Leggi tutto sul sito di European Rolfing Association, clicca qui Autore: Certified Rolfer®, B.Sc. Sport Science, Licensed Strength & Conditioning Coach, Jakob Reichardt - Germany Photo Credit: Jakob Reichardt














